Glassfire
Marzo 2, 2021
bi5ohij5
by bi5ohij5

Di ambienti che richiedono elevate prestazioni di isolamento termico, acustico e di adeguata resistenza al vento ce ne sono tanti in giro, ma non sempre essi sono dotati di vetrate tagliafuoco e di porte antincendio come dovrebbero. Il tema della sicurezza nei luoghi pubblici e privati, nelle abitazioni, nelle scuole ecc. è sicuramente, oggi più che mai – per fortuna – di altissimo interesse.

Esso, quindi, deve/dovrebbe essere al centro dell’attenzione delle Istituzioni, in stretta collaborazione, ovviamente, con i cittadini.

La sicurezza negli ambienti di lavoro e, più in generale, pubblici, non può e non deve essere accessoria. Essa, rappresenta invece un must sotto tutti i punti di vista.

Pensiamo a quanto importante siano, allo scopo, la scelta dei materiali, i processi di realizzazione e di finitura delle vetrate tagliafuoco e delle porte antincendio.

Tutti questi step industriali devono osservare dei canoni precisi e prestabiliti di recente considerati, ancor prima a livello europeo, essenziali per un’efficace protezione antincendio all’interno degli edifici nei quali ha accesso il pubblico.

Ma, cosa è cambiato nel modo di intendere una porta “sicura” in occasione di un possibile incendio?

E come sono chiamate ad adeguarsi, appunto, le porte antincendio e le vetrate tagliafuoco alle nuove direttive di legge? Scopriamolo.

Resistenza al fuoco: vediamo di vederci chiaro una volte per tutte

Innanzitutto, al fine di comprendere a pieno se vetrate tagliafuoco e porte antincendio siano davvero “sicure”, è doveroso premettere cosa si intenda, di preciso e dal punto di vista tecnico, per resistenza al fuoco.

In occasione di un incendio e/o di temperature elevate, il prodotto tagliafuoco deve avere la capacità di mantenere inalterati, per un tempo determinato, determinati parametri funzionali.

Al fine di evitare qualche pericolosa generalizzazione, la norma nota con l’acronimo REI ha fissato dei precisi parametri.

R – Resistenza: con essa ha da intendersi la capacità di mantenere la resistenza meccanica anche sotto diretta azione del fuoco;

E – Ermeticità: ossia predisposizione a non lasciar passare fiamme, vapori o gas dalla parte opposta;

I – Isolamento termico: attitudine a contenere la trasmissione del calore.

Si rende dunque imperativo, in occasione della scelta del referente al quale affidare l’istallazione di vetrate tagliafuoco e di porte antincendio, optare per un’azienda che goda delle adeguate certificazioni ed omologazioni a garanzia della sicurezza di tutti.

Nuova normativa di prevenzione incendi: cosa cambia per l’utente?

E’ alla normativa europea EN 16034 che si deve un reale, significativo cambiamento in seno alla realizzazione ed installazione di vetrate tagliafuoco e di porte antincendio: queste dovranno garantire, tra le altre cose, una buona tenuta ai fumi.

Per troppi anni è stato sottovalutato l’indice di pericolosità connesso appunto ai fumi.

La nostra legislazione, a livello nazionale, sulla scia delle disposizioni di più rigida impostazione provenienti a livello europeo, ha sempre prestato attenzione alla necessità di concepire le vetrate tagliafuoco e le porte antincendio come utile deterrente contro le fiamme, mentre, al fine di contrastare efficacemente i fumi da esse derivanti, poco era stato fatto.

A seguire, il numero di decessi cagionati da fumi, ha destato un allarme che è stato codificato in pieno dalla più recente normativa, la quale impone appunto che le vetrate tagliafuoco e le porte antincendio siano concepite per evitare la dispersione dei fumi.

Controllo dei fumi nelle serrature antincendio: la novità “salvavita”

La tenuta dei fumi da parte di porte antincendio e di vetrate tagliafuoco, specie nelle fasi iniziali di un incendio, è stata riconosciuta come fondamentale per garantire la visibilità lungo le vie di fuga.

Questa può davvero salvare molte vite.

Quello del controllo dei fumi è, dunque, una grande novità per il mercato italiano, che è stato chiamato ad adeguarsi con rigore e tempestività.

Oggi, il nostro mercato, ci offre soluzioni davvero variegate, e, soprattutto, adattabili al contesto in cui queste serrature sono destinate ad essere inserite. In questo quadro normativo così dinamico e mutevole, una cosa è certa: ad averne la “meglio” è l’utente, ossia l’individuo che frequenta, abitualmente (pensiamo ai lavoratori) o saltuariamente luoghi pubblici di ogni sorta.

Ospedali, scuole, banche e strutture pubbliche sono chiamate, se non lo hanno già fatto, ad adeguarsi a questa nuova, giusta, direzione, in termini di sicurezza.

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